DPF - Diesel Particulate Filter
Il DPF è il sistema per ridurre l’inquinamento delle polveri sottili. Nato successivamente al FAP, ma avente lo stesso scopo.
Essendo il primo un procedimento con ossido di cerio brevettato dal gruppo PSA, il secondo opta per un sistema dove il particolato viene bruciato a 600° anziché 450° (in quanto non vengono utilizzati altri additivi). Anche qui il procedimento è pressoché lo stesso: un filtro con una struttura poco differente rispetto un FAP, trattiene il maggior numero di particelle di particolato solide per poi liberarle nell’aria in dimensioni infinitesime.
Anche qui le “rigenerazioni” ovvero i lavaggi del filtro, avvengono mediamente dopo centinaia di chilometri oppure, nei filtri più moderni, esse vengono forzate ogni 1000km se le varie sonde non rilevano un intasamento del filtro tale da entrare nello stato di rigenerazione.
Un vantaggio del DPF è che non usando ossido di cerio non inquina ulteriormente l’ambiente e inoltre quest’ultimo, non bruciando a temperature basse non intasa il filtro in maniera permanente ( e di conseguenza non sarà necessario sostituirlo prima o poi). D’altra parte lo svantaggio del DPF è che nei centri urbani è più difficile raggiungere temperature più alte è quindi è più difficile fare eseguire il ciclo di rigenerazione. Solitamente un filtro FAP è collocato lungo l’impianto di scarico, mentre un filtro DPF è subito dopo la turbina; questo gli permette infatti di poter raggiungere più facilmente temperature più alte.